Annapoli - Dopo la partita di Champions League
Annapoli - Chelsea noi dell'Accademia abbiamo studiato una teoria mentre voi facevate
lo sfaccimma del burdello come scimmie antropomorfe.
Teoria dell'inno Zadok the Priest
I napoletani allo stadio si producono in un
comportamento corretto univoco e innato. E' pacifico che questo avviene per supportare la propria squadra. Questo
tifo viene prodotto anche e sopratutto per suscitare invidia e ammirazione nei tifosi di altre squadre e quindi in altri popoli. Risulta familiare infatti l'espressione tanto in voga sulle bocche rettiliane: (succede)
"solo a napoli". Implicito quindi un antagonismo con altre città in cui "quel dato avvenimento non accade".
Il climax di questo comportamento è rappresentato
dall'urlo unico al momento della sigla dell'
inno della Champions League: il verso
"the champions" viene cantanto all'unisono creando un
boato impressionante che spaventerebbe (anzi spaventa) qualsiasi avversario. C'è da dire che i napoletani -rettiliani inclusi- si spingono oltre: nessun altro popolo è mai confluito in questo
tanto interessante quanto strambo ed incoerente dualismo (se non forse la Turchia iper-rettiliana ma si sa, li ti sgozzano per un paio di Nike quindi i conti tornano):
in pratica il rapinatore cUcainomane si trasforma in tifoso modello cantando quell'inno partecipando quindi al sostegno della propria squadra. In quel momento (e solo in quello) il rapinatore è partecipe di un momento memorabile e straordinario. Il dualismo è dato dalla figura del rapinatore (o trasgressore della legge in genere) vs tifoso modello quando allucca:"the champiooooons" proprio come un cittadino onesto che paga le tasse e che tutti i giorni va a lavorare. Ecco l'incoerenza.C'è quindi, allo stadio, un comportamento naturalmente positivo adottato tacitamente. Affermiamo hands down che in questo gli stronzi rettiliani sono i primi, precursori, innovatori. Allora
la sfaccimma di domanda è la seguente: se riescono a mettersi d'accordo in maniera innata per una buona causa come quella del "supportare la propria squadra" perché non possono mettersi d'accordo per supportare la propria città vivendo civilmente? A tal proposito
vi invitiamo a diffidare dai titoli dei giornali dai toni entusiastici
"stupenda cornice di pubblico, una vittoria per il Napoli e per Napoli": stronzate! Sono due cose totalmente diverse, non possono coesistere! I giornali si sa, devono diffondere quello
spirito corporate buonista del cazzo di cui le
città annichilite hanno tanto bisogno (
ve ne abbiamo parlato qui).
Questo -secondo noi dell'Accademia- attualmente non puo' avvenire poiché il "mettere in mostra le proprie qualità di tifoso in mondovisione" non rientra nei canoni di un
sano antagonismo produttivo. I rettiliani lo fanno solo per mettersi
acoppa agli altri popoli (come spiegato prima, vedi il detto "
solo a napoli"). Il sano antagonismo produttivo e
ripetiamo produttivo è rappresentato ad esempio da un voler superare in virtuosismo la città classificatasi al primo posto in un qualche ranking nella raccolta differenziata stilato da un'autorevole rivista. Perché no? Perché pavoneggiarsi solo nel tifo? Perché trincerarsi esclusivamente dietro complimenti ricevuti per essere una delle tifoserie più calde d'Europa/mondo? Perché -quindi- continuare a dare linfa vitale alla solita invivibilità della città di Annapoli?
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