Fantastico Pino Giordano. Questo piccolo scugnizziello di sfaccimma è ormai inserito alla grande nel magico mondo dei neomelodici napoletani di munnezza. Nella sua ultima fatica il piccolo Pino interpreta l'ingrato ruolo del figlio abbandonato dal padre vigliacco. La canzone si apre con l'irruzione del nostro eroe in un bar di Casal di principe o Vitulazio poco importa tanto è semp o cess. Dicevamo un'irruzione degna del miglior camorrista pronto a chiavare due botte in fronte al malcapitato di turno.
Il nostro sfaccimmiello punta diritto alla nuova fiamma di mammà intento a giocare a carte come ogni ricottaro di monnezza che si rispetti fa alle dieci e mezzo del mattino di un giorno feriale. Il brano in realtà è un mirabolante duetto tra pino e il fidanzato di quella puttana di sua mamma. Lo sfaccimmiello sfida letteralmente il ricottaro intimandogli di fare molta attenzione e di trattare la mamma con i guanti bianchi perchè la poveretta è già stata presa per i fondelli da qualcun altro.
Il climax dell'opera lo si tocca quando, al minuto 2:33 sentiamo: "...anche se ignoro l'identità di quello originale..." Al piccolo analfabeta ma sopratutto ai suoi indegni genitori e autori diciamo: "quello originale si chiama padre biologico o almeno vero".
Non lo è. Proprio cosi. Ilmattino.it ci da una notizia di importanza capitale per la sopravvivenza della reputazione della nostra città preferita.
Una pattuglia di vigili del fuoco ha salvato un cittadino che stava soffocando con un pezzo di pizza!
Il buon uomo invece di lavorare stava strafocando na' bella pizza ca pummarola ngoppa alle nove e un quarto del mattino quando è accaduto il fattaccio.
Gli inquirenti scavano nel passato della pizza sospettata di frequentazioni malavitose.
Ora tutti insieme possiamo esclamare: grazie Napoli!
I cuozzi dicono di amare le donne ma violentano trans e gay di piazza Bellini
Li vedete che sprizzano mascolinità da tutti i pori (quei pochi che restano in attività dopo anni di abbronzatura artificiale), disprezzano chi è diverso da loro, chi non ascolta la loro musica neomelodica del cazzo, i loro abiti da figura di merda assicurata, la loro ammirazione verso la vita del camorrista. Dicono di amare le donne poi vanno invece a trans. Diciamolo, noi non ci troviamo niente di male nell'andare a trans. Il fatto è che se semini bene e razzoli male non ci siamo proprio. Perché diciamo la verità, andare a trans per un cuozzo è una vergogna. Se lo fai si nu femmeniell, nu ricchion. Pur non essendoci nulla di male lo ripetiamo loro, i cuozzi, vanno a trans ma lo fanno con la prepotenza e la vigliaccheria di chi non conosce altra maniera. La notizia è di quelle freschissime che però non troverete al tg1.
Nella CdM (città di munnezza) ovvero napoli, un trans è stato rapito, sequestrato e violentato da un branco di napolegni di munnezza. Gli hanno sfondato la faccia a suon di colpi facendogli saltare i denti, pisciandogli addosso e lo ribadiamo, violentandolo. Queste maniere barbare sono proprie dei napolegni camorristi che vedete ogni giorno scorrazzare sulle moto per le strade di CdM.
Non gli bastavano i capelli fonati, la pelle abbronzata a suon di lampade fatte a Pazzigno e il carrerino col boddino giallo scorza di limone. I vostri beniamini neomelodici parlano già di fare l'amore alla tenera età di 9 anni. Che sfaccimma io a nove anni leggevo il manuale delle giovani marmotte e ch cazz.
Abbiamo notizia di un video che circola in rete: pur non mostrando immagini esplicite non lascia adito a dubbi: il moccosiello e munnezz vuole "fare l'amore" con una bambina... Nel video 'Bellissima - A minigonnà, si parla di una 'prima voltà («pure se per te è la prima volta sei fantastica»), di desideri («io ti terrei ogni notte a dormire con me»), di emozioni («mi sta salendo il cuore in gola»). Ma si va anche ben oltre: «Vola via il mio pantalone», «facciamo l'amore». Ovviamente la munnezza da gente è da identificare nello zio del moccoso che gli fa pure da agente (munnezz'!).
Postiamo un video di questo fantomatico Giuseppe Junior (puozza fa schif)
Città di Munnezza, vandalizzati i gazebo natalizi installati in piazza del Carmine dal Comune
Sul quotidiano on line IlMattino.it leggiamo che i gazebo natalizi installati in piazza del Carmine dal Comune sono stati vandalizzati da scugnizzi di munnezza.
Ecco l’articolo : « Una ventina di gazebo autorizzati dal Comune di Napoli ed installati in piazza del Carmine per la vendita di prodotti natalizi sono stati vandalizzati da sconosciuti.
In particolare, sono stati tagliati diversi teloni ed asportati lampade e prese per la corrente elettrica ».
Cioè fatemi capire : hanno rubato lampade e prese per la corrente ! E’ come rubare la carta igienica dal ristorante cazzo. Che città di munnezza ! Che munnezza da gente !
Brevissima analisi intorno al fenomeno dei neomelodici e munnezz
Analizzando le canzoni neomelodiche più disparate notiamo che il soggetto che va per la maggiore è l’amore. Amore che si declina verso la propria donna . Interessantissime le metafore partorite dalle menti di questi analfabeti (o di chi le butta giù per conto loro).
Tra le più esilaranti troviamo « …tu per me sei una vela stracciata… » « è furnut o café comm’ a vita mia fernesce se tu staj luntane à me » (trad. E’ finito il caffé come la mia vita se tu non ci sei…).
Al secondo posto c’è l’amore « illegittimo » o sotterraneo, nascosto ovvero verso la donna di un altro. Il ruolo dell’amante è molto gettonato tra I cantanti neomelodici di munnezza.
Da non sottovalutare , da parte dei cantanti bambini neomunnezzari sfaccimmielli, il tema dell’assenza. Assenza del padre perché a marcire in galera o perchè freddato con cinque pallottole in fronte (la quinta di solito alla nuca) mentre usciva dal circoletto dove era solito trascorrere le sue giornate di munnezza.
Sono lamenti quindi, versi strazianti , litanie mortali quelle che si levano da queste boccucce di munnezzella che invece di giocare all’aria aperta (ma anche in casa va bene) fanno già gli uomini grandiosi giurando di vendicare lo smacco subito.
Restando in ambito bambini cantanti di munnezza, non possiamo non parlare del tema del primo amore. Primo sentimento che sboccia tra una fumata di spinello, un rolex rubato al turista e una visita a Poggi Poggi al papà cornuto o alla mamma puttana.
In conclusione vi lasciamo con una variazione sul tema : una canzone di munnezza della piccola arianna dedicata alla sua nonnina...
Ué munnezzaro fermati qui e leggi: il vero blog su napoli e i suoi abitanti è nato! Anche nelle case nuove lo sanno. Cantanti neomelodici, mariouli, puliscivetro ai semafori...insomma, entra anche tu a far parte di questo fantastico mondo!
Oggi in ufficio ascolto una radio neomelodica, una di quelle radio che vanno per la maggiore a Poggi Poggi. Lo speaker (gli faccio un complimento perché potrebbe fare da testimonial ad un corso di dizione della regione campania) blaterava cose del tipo:"da Susetta dal lotto G per il suo unico amore ed una presta libertà".
Meno male che ci siete voi, cari munnezzari. Intanto auguriamo una buona giornata a Titina dal Pallonetto con una grandiosa melodia