Annapoli - Stamattina mi sono recato in un negozio di abbigliamento in quel della mia cittadina natale perché in capa e 'mme volevo comprare coccos' per cuollo. Faccio per entrare e mi si para davanti una commessa intenta a mimare, danzando e con le braccia, le sue gesta in discoteca sopra un unz unz cuozzo assai: si e no 19 anni, bel viso, cafuncella, come al solito natiche grossissime, molta carne, culo bassissimo giù giù fino al pavimento e orgogliosissimi stinchi da Cerbero ma pure da Roberto Carlos robb' che a pallone vincerebbe ogni contrasto. No, non è body shaming, solo fredda oggettiva fotografia ma tu vedi nu poco o'patatern se mi devo giustificare ogni cuoll e cazz.
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La signora delle pulizie dei nostri sogni |
Comunque, l'accesso al negozio mi sarebbe precluso dalla scopa messa in diagonale per dire "si deve prima asciuttare nterra e poi entri/iniziamo a faticare" ma il negozio era aperto (!). Allora io preso dai sensi di colpa e avendo tempo a disposizione le dico che sarei andato a fare un giro e sarei passato dopo. Una sua collega, più esHperta, mi dice che i miei documenti sono a posto, non sono una spia del KGB e mi permette di entrare (grazie, eh). Il viso della nostra commessa con i guanti di gomma blu allora si incupisce e mi guarda un poco stuorto.
Entro e un giovinastro barbuto con non poche macchie scure sul volto che fino a poco fa pensavo fosse uno spacciatore mi dice che il "reparto uomo staggiuh". Io ringrazio e scendo.
Mi segue la commessa esperta tra virgolette, le chiedo di vedere dei pantaloni chino, scuri possibilmente ma lei non capisce e chiama la tipa di prima, quella col culo bassissimo intenta a lavare 'ppe terra.
"Oh no" -penso tra me e me- quella sta già incazzata perché mi sono permesso di arrivare in orario di apertura "spero che non mi sHchifi, in fondo sono solo un cliente".
Mi raggiunge facendo notare alla collega di "avere ancora le mani bagnate" con tono aggressivo-sfasteriato. Penso immediatamente a chissà quanti inciuci in quel maledetto negozio. Le dico cosa vorrei vedere, lei mi ascolta svogliatamente, va di fretta e l'unico chino fetente disponibile mi va troppo a zumpafuosso ed è verde kaki, colore al momento per me non papabile. Le chiedo quindi se trattano una marca che mi piace assaje ma lei mi dice di no dopo avermi chiesto di ripetere il nome per tre volte essendo il brand furastiero. Niente da fare, buco nell'acqua. Ne esco sconfortato per i miei acquisti ma felice di aver potuto riportare questo fatto.
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ué lascia pure un commento e spera che non se lo fottano