Ci siamo pigliati qualche giorno per analizzare -senza fare burdello- la rivolta dei forconi. Questa farsa terrona che sta appassionando tutti i sessantottini 2.0, figli di barbe accademiche e mamme depresse che si ammoccano il bebé con tutte le palle e twettano parole di lotta dal loro iPhone fotografandosi, al tempo stesso, in pose sexy dentro al cesso. Insomma, signori, noi saremmo pure stronzi ma abbiamo notato un
piccolo particolare che pero' tiene un'importanza, stando alla nostra redazione, fondamentale.
Nelle svariate interviste agli analfabeti dei forconi non abbiamo potuto fare a meno di notare quel bel
merchandising all'ultimo grido che
veste i tumultuosi. Avete visto che belle
giacche con tanto di logo ufficiale della protesta sulla sinistra? A destra, invece, troviamo lo sponsor tecnico, come per le squadre di pallone:"
givova".
Si tratta di giacche a vento, ideate per il rivoluzionario del 2000, moderno, incazzato ma attento alla moda. Il logo poi. Ne vogliamo parlare? Quei due forconi incrociati sulla sicilia stilizzata in giallo. Che bellezza, che genuinità, che autenticità! Se non fossimo dei profani in materia parleremmo di estremi per un colpo di stato. Eh no, questo merchandising non stride per un cazzo con il sapore che una vera rivolta dovrebbe avere:
per niente pensato a tavolino, repentino, fulmineo e sopratutto sine die. Mica come la stronzata dei forconi? Come indicato sul sito ufficiale "
www.movimentodeiforconi.it"
la rivolta di questa minchia
ha una durata precisa, come una vacanza, insomma.:"
LA PROTESTA SI SVOLGERA' IN TUTTO IL TERRITORIO SICILIANO DAL 16/01/2012 AL 20/01/2012" questa la
sciorda cacata (a spruzzo) dagli analfabeti dei forconi.
A registrare il dominio, (
il 19 agosto 2011 WTF???!)
Martino Morsello, personaggino rubicondo, imprenditore fallito godente al 65% di finanziamenti dell'UE (ipse dixit in occasione del suo pianto in diretta in una puntata della trasmissione Cominciamo bene con quel cazzone di Frizzi che si ammoccherebbe pure le palle di Giacobbo, su rai tre, in una puntata del 22 gennaio 2009). Il rubicondo in questione apri una'azienda di acquacoltura in quel di Trapani, allevava i pesci insomma,
il cazzo di guaio è che dopo aver ricevuto un pacco di soldi dall'Unione Europea un misterioso batterio gli ha distrutto tutti i pesciolini.
Avit capit?
Ahhh questi terroni, non impareranno mai! Strano pero',
uno che tiene un allevamento dovrebbe spendere un botto in battericidi e altri cazzi per difendere la propria coltura. Vabé. Per noi questo equivale ad uccidere un familiare e simulare il ritrovamento del cadavere andando poi a piangere in tv:
"me l'hanno ucciso, me l'hanno ucciso,
voglio esigo giustizia!". Ma non è di que sto che vogliamo parlarvi.
Noi volevamo solamente parlarvi della rivoluzione più stilosa che c'è, di rivoluzionari al passo con i tempi e della rivolta più flessibile della storia delle rivoluzioni. Questi contadinotti sono duri a morire, ancor di più se manovrati dai fasci, i quali in questi
prototipi di uomini trovano terreno fertile da sempre. Ok, ok, abbiamo finito, pensiamo solamente se inserire
à nouveau la dicitura sulle cartine "hic sunt leones" pure per la sicilia. A noi dell'Accademia ci piacciono assaje queste rivoluzioni a comando, a tempo determinato, dal sapore di golpe, guidate da mafiosi e ammanicati
ma sopratutto senza nessuno che si sia dato fuoco, per Diana! Aggiornamento: mentre scriviamo leggiamo testualmente che "Sicilia verso la normalità, Genova in tilt". Senza scendere nei dettagli vi anticipiamo che quella che tocca le altre regioni itaGLiane sarà una semplice protesta di tir: quelli sanno che tengono l'effimero potere di "bloccare le merci". Anche perché diciamola tutta: il blocco dei camion in strada è l'unica forma che questo popolo di
palle mosce (cit.) conosce. Non ci sono più i veri rivoluzionari che si immolano in piazza per la buona causa. Insomma, sta cosa durerà si e no un paio di giorni e via, il tempo di uno sciopero. Con buona pace di
Mohamed Bouazizi.
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