Il nostro caro lettore-sacchetta Pasquino ci invia la sua esperienza dal fronte: provate voi a non jastemmare passando una giornata dentro agli uffici della pubblica amministrazione di sfaccimma di Annapoli: e'mmur' con il muco del naso azzeccato sopra e scritte infantili analfabete, uscieri panzoni che quell' hanno pigliato il terno al lotto con quella fatica, androidi che cercano di zombare la fila, impiegati che fumano dentro agli uffici e che non sanno un cazzo e che anzi, ti consigliano di pagare "tramite il caro vecchio bollettino alla posta" (wow, so 80's!) e che cazzo chiedete a fare se "si pu
ò pagare nGopp a inteNNett?" tanto quelli col computer giocano solo al solitario by Windows 95. Metteteci pure delle stampanti marroncine, monitor cascioni, fornelletti elletrici 'ppo' ccafé, mouse di quelli con la sfera e calendari gentilmente forniti dalla macelleria Savastano con la mucca stilizzata sopra.
Il nostro consiglio? Osservate e analizzate, studiate sempre il mondo che contiene gli androidi proprio come il nostro lettore!
Annapoli - Oggi è una di quelle giornate in cui mi girano le palle. La
speranza che la nostra esistenza sia tutta una finzione, e che questa
realtà sia solo una grande matrice (Matrix) è crollata. Non c'è nulla
oltre le luride mura dei palazzi di questa sporca città. Stamm nuje e
nuje! Matrix se ne è fujuta da Annapoli.
Mi girano le palle,
perché sono stato costretto a recarmi in un ufficio pubblico di Annapoli
(una delle attività che maggiormente detesto!). Mura sporche, ascensori
lesionati e piene di scritte... lo stile, il gusto e l'impatto, sono
sintesi della civiltà napos. Nell'ascensore si viene subito impregnati,
imbombiti atomicamente, di quel tanfo napomix, composto da sudore umano
che smuove cellule adipose ricche di sporco e tartaro azzeccato, frutto
di una carenza di pulizia generale, storica. Ovunque, panzoni e culone
della "polizia urbana di Annapoli", dna speciale e caratteristiche
fisiche in opposizione a quelle attese: curt, chiatte, disordinati,
privi di fierezza e meno che mai d'autorevolezza.
Sono in tanti. Quelli
che non stanno buttati nei bar, stanno negli uffici pubblici a far finta
d'aver qualcosa da fare. Cerco indicazioni relative alle pratiche che
devo sbrigare e ne trovo tre in contraddizione tra loro... sono
costretto a chiedere ad uno dei tanti androidi panzoni che "sembrano"
essere dipendenti pubblici. Rivolgo del "lei" al panzone, e chiedo
informazioni; ricevo in risposta del "tu" la visione di un frullare di
mani (una delle due utile a tenere una sigaretta), e mi dirigo verso
l'area indicatami. Sul posto, la spaventosa e smisurata folla di
androidi e ginoidi napos. Un numero spaventoso, un vociare continuo,
volgare. Risate sonore si levavano attraverso le dentature giallognole
di vrenzole professionali nodello "T1000", equipaggiate con i figli,
due/tre futuri scippatori. Se la ridono e si divertono. Loro a chiedere
qualcosa che non dovrebbero avere, meritandosi, invece, di stare al
camposanto o in carcere, in compagnia dei cuozzi che le avevano
ingravidate anni prima.
Tamarroni con la divisa napos d'ordinanza
(pinocchietto, borsello, tatuaggi, maglietta colorata, faccia da galera)
comunicano per codici e sottintesi... sembrano amichevoli tra loro, ma
in realtà stanno solo pensando a come andarsi in culo uno con l'altro
pur di passare avanti nelle file. L'eliminacode non funziona, bisogna
scrivere il proprio nome su di un zozzo foglio di carta appiccicato alla
parete scrostrata e fetente.
Partono le prime maleparole e le
prime bestemmie. Gente che non sa leggere chiede ad altri subumani di
dirgli cosa riporta un certo documento. Il ragazzo del bar apre tutte le
porte in sequenza e urla "o cafèèèè???" raccogliendo le ordinazioni.
Una vajassa alle prime armi supera tutti dicendo che "addà cerca sulo
n'infommaziona!", due anziane puttane le rispondono che tutti devono
chiedere qualcosa...e che lei chiude la fila. La giovane vajassa,
riconoscendo immediatamente la gerarchia, tace e scompare dalla scena,
proprio mentre la porta si apre ed un impiegato, rigorosamente in tenuta
napos, senza badge o segni distintivi, chiede, in dialetto di una certa
persona...ma costui è assente. La folla urla "passate appriesso!" "che
ce ne fotte, jamme annanze!". Su tutto, il distinto puzzo di flatulenze
umane. "Mica pozzo peddere il turno! La votto qua e po so cazze dde
lloro!".
Dopo un'ora, arriva il mio turno, entro nella stanza
puzzolentissima di fumo (3 impiegati su quattro fumavano) e mi vien
detto che dovrà pagare, tramite un bollettino, una certa cifra. Chiedo
un bollettino premarcato...non lo hanno. Chiedo se posso pagarlo
online... non lo sanno, poi si consultano e mi dicono che non si può
"Avità i a posta!".
Dall'ufficio odo le urla di gente che si sta
azzuffando, tra i napos in attesa. Uno degli impiegati apre la porta e
vedo che due dei napos con pinocchietto prima citati, si stavano
accapigliando. Bestemmie, minacce di morte...dei nominati agenti della
"polizia urbana di Annapoli" manco l'ombra. Sentendo il bordello e non
volendosi prendere questioni o coltellate, se ne saranno usciti,
avviandosi verso il bar più vicino.
Tra la folla vedo due
infermieri, che fumavano, che stanno serenamente marinando il lavoro e
che rientreranno in corsia con i camici ancora più sporchi (se
possibile).
Esco, passando tra gente con aliti assimilabili ai
miasmi delle discariche abusive di Giugliano, tra le facce ebeti e
deneuronalizzate di molti. Riprendo la scassatissima ascensore con
alcuni soggetti inquietanti. Tra loro uno strambo tizio che si lamentava
delle inefficienze di Annapoli e della pubblica amministrazione.
Di
solito me ne fotto tre cazzi dell'umanità napos, ma oggi ero nero. Così
correggo un pezzo di conversazione del tizio che parlava di "loro" (la
PA ed i suoi impiegati) dicendo che "noi" siamo senza speranza! Non
aggiungo altro...ma è stato sufficiente.
Il tizio, fuori
dall'ascensore, mi dice che lui non c'entra nulla con quello schifo e
che ha il diritto di prendere le distanze. Gli faccio notare che in
questa città di merda è da pazzi perdersi in dettagli e frivolezze, come
quelle! O'cesso è o'cess!!! La PA ed i suoi impiegati sono
manifestazione merdafisica di questa città schifosa. Lo spiego con
calma. Il genio, allora, mi scambia per uno della Lega e ci resta
malissimo quando gli dico che gli alcolisti incestuosi e stronzi della
Lega possono anche bruciare all'inferno.
Ormai il napos è sedotto e confuso. Non ci capisce più nulla! Chiede lumi...vo capì!
Ci
fermiamo. Gli spiego che Napoli, a mio parere, è una fogna disumana,
spietata, schifosa e sporca...amorale e cattiva, prevaricatrice e
violenta, ingrata, ingiusta, mafiosa e fascista e comunista e anarchica!
Un posto pieno zeppo di zombies ca "se ne fottono e pass po cazz".
Gente irrecuperabile.
Gli schiaffo in faccia la vita di merda che
si fa qui (e che non ha scuse e giustificazioni), rimando al mittente
tutte le cazzate televisinternettianemediatiche presenti nella
'cebbella' del soggetto "abbiamo una grande storia" "siamo un popolo
fiero" "abbiamo fatto le quattro giornate", ricordandogli che la nostra,
tranne rarissime luci, è una storia di merda scritta da altri, che non
abbiamo alcuna fierezza e che le ridicole quattro giornate furono "nu
burdello inferiore ai casini che fanno tutti i giorni i finti
disoccupati organizzati, e anche vile...inscenato mentre i tedeschi
erano in ritirata...".
Il tizio è allibito! Gli dico di andare in
internet e di documentarsi su "munnezza da gente". "Ma io sono un membro
del cinque stelle e faremo, diremo, parteciperemo...."
Adesso
ero agitato e mi usciva il fumo dal buco dal culo! Gli ho detto che
delle stronzate populiste e sterili è piena la "storia" di questo
popolo. Grillo e le sue speranze vanno bene per l'Emilia Romagna, non
certo per questo popolo e questa città. Qui serve solo una salva di
bombe termonucleari e basta! Il tizio, ormai mi guardava con lo sguardo
di chi è legato e imbustato, sul tavolo settorio, davanti a Dexter
Morgan che brandisce un coltello da 80cm. L'ho capito... l'ho salutato.
E'andato via, credo, pensando d'aver trovato uno posseduto da venti
demoni. Sono certo che dello scambio non resterà nulla in quella
superficiale zucca vuota. Il napos, del resto, non è interessato ad
approfondire e poò stasera sta a 'pattita do Napule', ma che cazz me ne
fotte a me!!!"
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